Quando si parla di digitalizzazione, si sa, l’Italia non è proprio un paese all’avanguardia: in molte zone del nostro territorio non arriva nemmeno la banda larga o la fibra ottica, e le competenze digitali di base (per non parlare di quelle avanzate) non sono diffuse all’interno della popolazione. All’interno di questo triste quadro, le microimprese, le aziende che cioè hanno tra i 3 e i 9 addetti, hanno sempre rappresentato un elemento di ulteriore criticità per la loro tradizionale refrattarietà all’innovazione. Tuttavia, con l’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 e le conseguenti restrizioni anche queste imprese hanno dovuto pianificare e attivare strategie digitali per sopravvivere.
Vediamo quindi qualche consiglio per digitalizzare la tua microimpresa!
Microimprese e digitalizzazione, un lungo corteggiamento… Le microimprese, in Italia, sono tantissime, quasi l’80% della popolazione aziendale attiva. L’approccio tipico di queste imprese è sempre stato di natura reattiva, volto quindi al mantenimento della propria (piccola) quota di mercato: l’evoluzione è sempre rimandata al momento limite in cui l’impresa rischia la sparizione o un intervento normativo la obbliga a un cambio di rotta.
Non a caso, nonostante la Digital Trasformation sia un processo iniziato nei lontani anni 90, prima della pandemia la maggior parte delle microimprese italiane usava strumenti digitali solo se “costretta”. In un certo senso, l’epidemia da Covid-19 è stata quindi l’ennesimo fattore esogeno che ha spinto queste aziende verso la digitalizzazione.
Secondo “Trasformazione digitale durante il lockdown: le micro imprese italiane”, un’analisi campionariacondotta da GoDaddy negli ultimi mesi, tra i primi passi digitali compiuti dalle microimprese nel 2020 svettano l’apertura di un sito web e la creazione di sistema di vendite online e/o servizi di delivery. Nonostante questo miglioramento, ancora oggi queste aziende faticano a vedere i processi e gli strumenti digitali come un fattore strategico per il proprio sviluppo. Sempre secondo il report, per esempio, solo il 6% delle botteghe italiane ha introdotto servizi di newsletter per rimanere in contatto con i propri clienti. Eppure il digitale modifica senz’altro il rapporto con il cliente, ormai sempre più abituato a percepire l’assenza di informazioni chiare e aggiornate sul web come un campanello di allarme rispetto alla qualità dell’attività commerciale.
La dematerializzazione introdotta dall’uso degli strumenti digitali
tuttavia colpisce moltissimo anche i processi lavorativi e produttivi, senz’altro positivamente, con importanti incrementi della produttività aziendale. Pensiamo per esempio al risparmio di tempo possibile con i software di supporto allo smart working: preventivi e fatture compilate e inviate completamente da remoto, velocemente, da qualsiasi device, persino dal cellulare.
Il tema è rilevante perché l’aumento della produttività di lavoro delle singole imprese genera un generale incremento della competitività del Paese, con benefici che consentiranno in prospettiva di diminuire il peso fiscale sulla popolazione di contribuenti. I vantaggi della digitalizzazione nel lungo termine sono davvero tanti: è tempo di abbracciare la rivoluzione!
Come digitalizzare la tua microimpresa
Le potenzialità della Digital Trasformation sono davvero tante, ma in fondo guidate da due elementi principali: Collaborazione tra gli utenti e Standardizzazione dei processi. Vediamo ora cinque azioni da compiere per avvicinare la tua microimpresa a queste due condizioni!
- Organizzare il sito web. Facile da aprire, meno facile da gestire (un sito non aggiornato è un pessimo biglietto da visita!), tuttavia oggi fondamentale più che mai.
- Sviluppare una propria presenza sui social media, coinvolgendo potenziali consumatori attraverso uno storytelling personale che rispecchi l’esperienza che il vostro prodotto o il vostro brand può fargli vivere, dalla fase di scelta fino al suo acquisto e utilizzo/consumo.
- Usare il cloud: uno spazio online dove salvare tutti i documenti utili è indispensabile, affinché siano sempre accessibili e consultabili anche fuori dall’ufficio. Altrettanto importante è scegliere uno strumento flessibile, che possa essere utilizzato in modo classico oppure riorganizzato secondo le proprie esigenze. Il Drive di Paciolo, per esempio, è un sistema “intelligente”, fortemente automatizzato, che va a creare l’archivio virtuale sulla base degli hashtag assegnati al file.
- Integrare i propri processi attraverso un valido software di gestione. Ormai necessario, dati alcuni obblighi di legge (fatturazione elettronica in primis), il gestionale può diventare un valido alleato per coordinare in maniera semplificata i vari processi aziendali: magazzino, vendite, acquisti, incassi e pagamenti, rapporti con i clienti e i consumatori, tra cui il marketing. Paciolo mette a disposizione alcuni template professionali di mailinglist pubblicitarie e/o promozionali, che possono essere modificate e direttamente inviate ai clienti sempre tramite la piattaforma.
- Studiare: anche se tutti noi usiamo il digitale in qualità di utenti, un minimo di formazione per sé e per i propri lavoratori è necessaria. Esistono diversi strumenti di finanziamenti messi a disposizione del MISE attraverso il Piano Transizione 4.0, che possono essere utilizzati per sostenere il costo di questo aggiornamento professionale.