Secondo un rapporto del 2019 di Banca d’Italia, più del 85% delle transazioni effettuate nei negozi è regolata in contante. Un dato ben sopra alla media dell’Eurozona, che il Governo sta provando a ridimensionare con il piano Cashless Italia. Questi incentivi all’uso dei pagamenti elettronici (tramite carte, ma anche app) dovrebbero portare a un sistema più trasparente, veloce e sicuro; vediamo ora come dobbiamo fare per adeguarci a questo grande cambiamento!
Cashless Italia: tutti gli interventi del governo
Il rischio di evasione fiscale nelle transazioni in contanti è alto, e va a ingrossare la stima delle tasse e contributi che ogni anno lo Stato non riesce a incassare (ben 110 miliardi!). Da diversi anni quindi l’uso del denaro contante viene sottoposto a restrizioni normative: nel 2022, per esempio, il tetto massimo di spesa che può essere saldata in cash passerà da 2000 a 1000 euro. Recentemente però, dopo lunghi preparativi e tre anni di rinvii, il Governo ha programmato un primo intervento dalla logica non coercitiva bensì propositiva: il piano Cashless Italia vuole infatti promuovere i pagamenti elettronici attraverso un sistema di incentivi legato agli acquisti in negozio. L’e-commerce è stato quindi escluso dal programma di rimborsi e vincite, proprio per non penalizzare ulteriormente i commercianti, cui il Governo sta chiedendo importanti adeguamenti. A partire da quest’anno infatti tutti gli esercenti, indipendentemente dal proprio regime fiscale, hanno dovuto adottare strumenti Pos (Point of Sale) per consentire il pagamento via bancomat e carte. Avere un Pos vuol dire sostenere una spesa fissa aggiuntiva, senza considerare le commissioni interbancarie sulle transazioni: 0,15% sull’importo pagato più un costo fisso di 0,11 euro a operazione.
Come funzionano Lotteria degli scontrini e Cashback
La Lotteria degli scontrini è un intervento partito a febbraio scorso. Possono partecipare tutti i cittadini maggiorenni e residenti in Italia che acquistano beni e servizi tramite pagamento elettronico e su rilascio di scontrino. Il decreto ha disposto anche la possibilità di partecipare anche con acquisti documentati da fattura elettronica ma, per questioni di privacy non ancora risolte, al momento non è possibile. In sostanza, ogni volta che facciamo un acquisto, vengono generati dei biglietti per partecipare alla lotteria: 1 euro 1 biglietto, fino a un massimo di 1000 biglietti emessi. L’importante è ricordarsi di far inserire il proprio codice personale sullo scontrino, in modo da poter riscattare l’eventuale vittoria: il montepremi va da 5000 euro a ben 5 milioni. Le estrazioni sono su cadenza settimanale, mensile e annuale.
A dicembre 2020 invece è stato lanciato il Cashback, ossia un rimborso del 10% al consumatore su tutti gli acquisti fatti con carte di credito, carte di debito e prepagate, bancomat e app di pagamento. Ovviamente ci sono dei limiti (il rimborso massimo per singola transazione è di 15 euro), ma alla misura è stato aggiunto anche un Super Cashback, che va a premiare i primi 100.000 cittadini in termini di numero di transazioni: riceveranno ben 1.500 euro. Tutti i rimborsi sono emessi entro 60 giorni a partire dal termine di ogni fase (che dura 6 mesi).
Consigli per commercianti ed esercenti
Tra le due misure il Cashback è certamente quello meno difficile da gestire per chi ha una attività commerciale. L’unica pre-condizione da assicurare alla propria clientela è quella di essere in possesso di un POS compatibile con i paletti tecnici della misura. Esiste quindi un costo “nascosto” in termini di aggiornamento degli strumenti per le transazioni elettroniche e un minore guadagno netto a causa alle commissioni. Ricordiamo che le spese valide ai fini del Cashback sono diverse: dai beni alimentari, agli elettrodomestici ed elettronica di consumo, abbigliamento, ristorazione, carburanti, spese mediche, ma anche parrucchieri ed estetisti e prestazioni fornite da idraulici, elettricisti, meccanici e altri “artigiani”. La platea di esercenti interessati è quindi molto più ampia di quella della Lotteria degli scontrini, che esclude invece le spese che possono essere oggetto di sgravio fiscale (per esempio quelle mediche). Nel caso della Lotteria, l’impegno richiesto è maggiore:
innanzitutto il registratore cassa deve essere adeguato alle nuove specifiche “Versione 7.0 – marzo 2020” del tracciato XML e deve avere un lettore ottico con cui leggere il codice a barre fornito dal cliente. Alla partenza della Lotteria a febbraio, infatti, il codice personale doveva essere inserito manualmente dal cassiere sullo scontrino (ben 8 caratteri alfanumerici); ora, per velocizzare il tempo di permanenza in cassa, è stato sostituito con un codice a barre (il principio è lo stesso della carta fedeltà al supermercato) che però richiede l’acquisto del lettore ottico. L’inserimento manuale comunque resta per chi non ha il registratore telematico e usa quindi la procedura web per la trasmissione di fatture e corrispettivi all’Agenzia delle Entrate. È chiaro che per portare a termine questa procedura di “documento commerciale online” è necessario avere una buona connessione internet in negozio.
Ovviamente non c’è alcun obbligo per i commercianti ad aderire all’iniziativa, tuttavia gli acquirenti possono segnalare all’Agenzia delle Entrate l’impossibilità a partecipare alle misure del piano Cashless Italia in determinati negozi: di conseguenza si potrebbe essere inseriti nelle liste di professionisti ed imprese a rischio evasione. Molto più banalmente, poi, la clientela potrebbe decidere di rifornirsi presso altri negozi dove possono effettuare acquisti elettronici validi ai fini dell’iniziativa. Il Governo, per mitigare lo sforzo richiesto, ha comunque voluto inserire un incentivo per i commercianti almeno sulla Lotteria degli scontrini: il biglietto vincente per il consumatore determina automaticamente anche la vincita per l’esercente, fino a 1 milione di euro. Perché allora non provarci!